In questo capitolo:
INTRODUZIONE AL TEMA
Tra i maggiori ostacoli che possono interporsi nel procedere di un giovane europeo verso la progressiva autonomia vi sono quelli che riguardano la sfera della salute e del benessere. Parliamo di una dimensione della vita particolarmente delicata, il cui fragile equilibrio è sempre esposto a molteplici fattori, personali e contestuali, molti dei quali già introdotti nei precedenti capitoli, come la mancanza di integrazione sociale, occupazionale ed economica.
In questo capitolo ci si sofferma su quattro macroaree sondate nel complesso da una trentina di indicatori.
Un primo focus investe la dimensione economica: gli indicatori selezionati si concentrano sul rischio di povertà dei giovani europei, condizione che ha inevitabili impatti sul loro sistema di opportunità e sulle loro condizioni di salute e benessere. ESPANDI
Il quadro emergente dai dati
In Italia è a rischio di povertà quasi un ragazzo di età compresa tra 15-29 anni su cinque, e quasi una ragazza su quattro della stessa età. L’Italia è anche il Paese in cui lo svantaggio di genere è più marcato (5 p.p.). La quota di giovani maschi a rischio povertà in Italia si attesa sui livelli della media UE (19%) e a quanto si osserva in Francia, Regno Unito e Germania. La quota di giovani femmine a rischio povertà è la seconda più alta d’Europa dopo quella registrata in Norvegia (28%) e pari alla quota di ragazze a rischio povertà in Danimarca e Svezia.
In Italia quasi un cittadino straniero su tre è a rischio povertà (32%), una quota superiore di circa 4 p.p. rispetto alla media UE e inferiore solamente a Spagna (38.5%) e Grecia (33%). Prendendo in considerazione l’area geografica di provenienza, è interessante notare che la percentuale di cittadini stranieri non comunitari a rischio povertà in Italia (32%) è simile alla media UE (31%). La percentuale di cittadini stranieri comunitari a rischio di povertà in Italia (33%), invece, è la più alta in Europa, superiore di circa il 40% rispetto alla media UE (19%).
Il rischio di ricadere al di sotto della soglia di povertà è estremamente variabile all’interno del territorio italiano. La quota di persone a rischio di povertà è minima nella Provincia Autonoma di Bolzano, in Valle d’Aosta e Marche (circa l’8% in tutti e tre i casi), mentre supera abbondantemente il 30% in Calabria, Campania e Sicilia.
In Italia circa il 6% dei giovani maschi e circa il 9% delle giovani femmine di età compresa tra 16 e 29 anni versa in condizioni di grave deprivazione materiale e sociale. 1 La deprivazione materiale e sociale si riferisce all’incapacità di permettersi una serie di beni, servizi o attività sociali specifici che sono considerati dalla maggior parte delle persone essenziali per una qualità di vita adeguata. Gli individui che non possono permettersi cinque o più delle tredici voci standard sperimentano la deprivazione materiale; quelli che non possono permettersene sette o più sono in condizioni di grave deprivazione (per un elenco completo delle tredici voci, si veda la sezione Fonti dei dati). Questo concetto integra l’analisi relativa della povertà monetaria fornendo informazioni sulla povertà assoluta. Fonte EUROSTAT.
Il dato italiano è inferiore rispetto alla media UE di circa 7 p.p. per i maschi e 4 p.p. per le femmine. In tutti i principali Paesi europei paragonabili all’Italia per dimensioni demografiche ed economiche si osservano tassi di grave deprivazione materiale più elevati rispetto al nostro Paese.
In Italia, circa il 17% dei cittadini stranieri versa in condizioni di grave deprivazione materiale e sociale, indicativamente 4 p.p. in meno rispetto alla media UE (21%). La percentuale di cittadini stranieri in condizione di grave deprivazione materiale in Italia è circa 5 p.p. superiore rispetto allo stesso dato nel Regno Unito (12%), circa 3 p.p. inferiore rispetto alla Germania (20%), ma nettamente inferiore rispetto a Francia (28.6%) e Spagna (32%).
Considerando la provenienza dei cittadini stranieri, in Italia, non si osserva una sostanziale differenza tra i tassi di grave deprivazione materiale dei cittadini comunitari e non comunitari. Tuttavia, se la quota italiana di cittadini non comunitari in condizione di grave deprivazione materiale è inferiore rispetto alla media UE di circa 8 punti percentuali, la corrispettiva percentuale di cittadini comunitari è tra le più alte d’Europa, circa 4 p.p. superiore alla media UE (13.4%).
In Italia, è circa il 9% la percentuale di dei giovani di età compresa tra 16 e 29 anni che pur essendo occupati è a rischio di povertà. Una quota quasi coincidente con la media UE (8.8%) e con la situazione della Germania, mentre la quota risulta leggermente più elevata nel Regno Unito e in Spagna, dove il divario tra femmine e maschi è molto più ampio a sfavore degli ultimi. A differenza di altri Paesi europei, in Italia non si osserva, invece, una differenza significativa tra la quota di giovani working poor maschi e femmine.
La componente maschile è la stragrande maggioranza dei detenuti minorenni in tutta Europa. L’Italia si colloca al quinto posto in Europa per quota di detenuti minorenni (24 ogni 100.000 abitanti), immediatamente davanti alla Spagna (20/100.000 ab.). La quota di detenuti minorenni in Italia è molto superiore rispetto alla corrispondente quota in Regno Unito (10/100.000 ab.) e circa il triplo rispetto al dato registrato in Francia (8/100.000 ab.).
In quasi tutti i Paesi europei, ad eccezione dei Paesi Bassi, la percentuale di giovani donne sottopeso per il valore dell’indice di massa corporea è marcatamente superiore rispetto alla corrispettiva percentuale di giovani uomini. L’Italia si colloca al primo posto in Europa per percentuale di giovani donne sottopeso (16%), circa 6 p.p. al di sopra della media UE, mentre solo il 5% dei giovani maschi italiani è sottopeso, perfettamente in linea con la media europea.
L’Italia è, invece, tra i Paesi europei dove si conta la quota più bassa di giovani obesi: solo il 4% dei giovani maschi e poco meno del 3% delle giovani femmine soffre di obesità, condizione di cui soffrono in prevalenza i giovani maschi nella maggioranza dei Paesi europei.
In Italia circa il 2% dei giovani maschi e il 3% delle giovani femmine presenta sintomi di depressione, quote molto simili a quelle che si osservano in Spagna, ma al di sotto delle media UE rispettivamente di 3 e 4 punti percentuali. La percentuale di giovani con sintomi depressivi è nettamente più elevata in Francia (9.5% per i maschi e 10% per le femmine) e in Germania (7% per i maschi e 12% per le femmine), mentre raggiunge i picchi massimi in Lussemburgo e tra i Paesi scandinavi.
N.B.: La figura riporta i risultati di una survey condotta da ESPAD (European School Survey Project on Alcohol and other Drugs) nel 2021 su un campione di adolescenti europei di età compresa tra 15 e 19 anni.
Circa il 3% dei ragazzi e poco più del 5% delle ragazze in questa fascia di età ha fatto uso di tranquillanti o sedativi senza prescrizione medica almeno una volta nella vita, quote abbastanza simili rispetto quanto rilevato per i coetanei spagnoli e francesi. Tale casistica è generalmente più frequente tra le ragazze e raggiunge i valori massimi tra gli adolescenti nei Paesi Baltici e in Polonia, con picchi che sfiorano il 30% per le giovani.
L’Italia è tra i Paesi europei col più basso tasso di suicidi tra i giovani di età compresa tra 15 e 29 anni: rispettivamente 5 ogni 1000 abitanti per i maschi e poco più di 1 ogni 1000 abitanti per le femmine, in entrambi i casi circa la metà rispetto alla media UE e ai tassi osservati in Francia e Germania. In tutti i Paesi europei il numero di suicidi è nettamente più elevato tra i giovani maschi. Le tre repubbliche baltiche sono i Paesi europei dove l’incidenza dei suicidi tra i giovani e massima (poco meno di 25 ogni 1000 abitanti per i giovani maschi).
Poco meno del 4% dei giovani italiani ha contatti con i propri amici, parenti e colleghi meno di una volta al mese o non ne ha affatto. Valori molto simili si osservano in Spagna e Francia, mentre è quasi doppia la quantità di giovani tedeschi che non ha contatti sociali o ne ha solo sporadicamente (7.4%) e ancora più elevata la quota corrispettiva in Regno Unito (9%). 2 Risultati dell’European Social Survey
In Italia sono fumatori abituali circa il 21% dei giovani maschi e circa l’11% delle giovani femmine, dati non molto diversi dalla media UE (22% per i maschi e 13% per le femmine). La percentuale di giovani maschi italiani che fuma abitualmente è più elevata di circa 4 p.p. rispetto al Regno Unito, un dato circa simile a Spagna e Francia, ma di 4 p.p. più bassa rispetto alla Germania. La percentuale di giovani italiane fumatrici abituali è la più bassa tra questi Paesi.3 Risultati dell’EHIS – European Health Interview Survey
Consuma alcolici ogni giorno meno del 2% dei giovani maschi italiani e circa lo 0.5% delle giovani italiane, dati in linea con la media UE. Se la quota di giovani maschi consumatori abituali di alcolici è abbastanza simile in Italia, Regno Unito, Spagna, Germania e Francia, la quota di giovani donne che consumano quotidianamente alcolici è, rispetto all’Italia, quasi il doppio rispetto in Spagna e poco più del doppio in Germania. Bulgaria e Portogallo sono i Paesi europei dove il consumo quotidiano di alcolici è nettamente più diffuso tra i giovani maschi (rispettivamente 5.7% e 4.6%). 4 Risultati dell’EHIS – European Health Interview Survey
L’Italia è uno tra i Paesi dove sono meno frequenti gli episodi di “Heavy Drinking”, ovvero di elevato consumo di alcool in una singola occasione. Solo poco più del 2% dei giovani maschi e lo 0.5% femmine dichiara di avere almeno un episodio di Heavy Drinking alla settimana, dati molto inferiori rispetto alla media UE (8.3% per i maschi e circa il 3% per le femmine). 5 Risultati dell’EHIS – European Health Interview Survey
Circa il 15% dei giovani italiani maschi e l’8% delle giovani italiane ha fatto consumo di cannabis nel corso del mese precedente alla rilevazione. L’Italia è al quinto posto in Europa per percentuale di giovani maschi che consumano cannabis almeno una volta al mese, una quota inferiore rispetto a quanto rilevato in Spagna (20% circa) e Francia (18.5%), ma nettamente superiore rispetto a Regno Unito (9.5%) e Germania (8.4%). L’Italia e la Spagna sono invece al primo posto per percentuale di giovani donne che consuma cannabis regolarmente.6 Risultati dell’EMCDDA – European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction
In Italia circa l’1.5% dei giovani maschi e poco meno dell’1% delle giovani donne aveva fatto uso di cocaina almeno una volta nel corso dell’anno precedente all’intervista, dati molto simili a quanto rilevato in Germania. I Paesi europei in cui è più alto il consumo annuale di cocaina tra i giovani maschi sono Spagna (4%) e Regno Unito (3.8%), mentre tra le giovani donne sono Regno Unito (1.6%) e Paesi Bassi (1.3%).7 Risultati dell’EMCDDA – European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction
Circa il 40% dei giovani maschi italiani e poco più del 20% delle giovani femmine hanno giocato d’azzardo almeno una volta nell’anno precedente alla rilevazione. L’Italia si colloca al quarto posto per quota di adolescenti maschi che ha vissuto almeno un episodio di gioco d’azzardo nel corso dell’anno e al secondo posto per quanto riguarda le adolescenti femmine. 8 La figura riporta i risultati di una survey condotta da ESPAD (European School Survey Project on Alcohol and other Drugs) nel 2021 su un campione di adolescenti europei di età compresa tra 15 e 19 anni.
Tra gli adolescenti maschi italiani che giocano abitualmente d’azzardo, circa il 18% lo fa in maniera eccessiva, mentre per il 5% il gioco d’azzardo comporta delle problematiche psicologiche e sociali. La quota di adolescenti italiani che giocano d’azzardo in maniera eccessiva è in linea con la media dei Paesi europei considerati (17%), dato superiore di circa 6 p.p. rispetto alla Spagna e circa un punto percentuale al di sotto della Germania. Anche per quanto riguarda la quota di adolescenti con un problema di gioco d’azzardo il dato italiano si discosta poco dalla media europea ed è circa la metà rispetto ai Paesi in cui si osservano le percentuali più elevate: Danimarca (11%) e Romania (10%).9 La figura riporta i risultati di una survey condotta da ESPAD (European School Survey Project on Alcohol and other Drugs) nel 2021 su un campione di adolescenti europei di età compresa tra 15 e 19 anni.
Circa il 40% delle adolescenti italiane ha dichiarato di utilizzare i social media per almeno quattro ore al giorno nell’arco di una tipica giornata scolastica, mentre la corrispettiva quota di coetanei maschi è poco più della metà (23%). In tutti i Paesi europei si osservano percentuali nettamente maggiori per le ragazze nell’utilizzo dei social media superiore alle quattro ore. La percentuale di ragazze italiane che utilizza i social media per almeno 4 ore al giorno è in linea con la media dei Paesi europei considerati (41%), mentre la corrispettiva percentuale di ragazzi è circa 4 p. p. inferiore alla media.10 La figura riporta i risultati di una survey condotta da ESPAD (European School Survey Project on Alcohol and other Drugs) nel 2021 su un campione di adolescenti europei di età compresa tra 15 e 19 anni.
Circa il 12% degli adolescenti italiani maschi ha dichiarato di dedicare almeno quattro ore al giorno nell’arco di una tipica giornata scolastica ad attività videoludiche, mentre solo il 3% delle coetanee connazionali dedica al gaming la stessa quantità quotidiana di tempo. In tutti i Paesi europei considerati la proporzione di adolescenti maschi che gioca ai videogame per più di quattro ore al giorno è nettamente superiore della corrispettiva quota di ragazze. L’Italia si colloca al di sotto della media europea tra i Paesi in cui è più bassa la percentuale di adolescenti che giocano molte ore al giorno.11 La figura riporta i risultati di una survey condotta da ESPAD (European School Survey Project on Alcohol and other Drugs) nel 2021 su un campione di adolescenti europei di età compresa tra 15 e 19 anni.
In Italia circa il 6% degli alunni maschi e il 4.3% delle alunne femmine hanno dichiarato di avere subito almeno due episodi di bullismo nel corso dei due mesi precedenti alla rilevazione, quote inferiori rispetto alla media UE (10% per i maschi e 9% per le femmine). In Spagna, si osserva la quota più bassa di alunni che hanno dichiarato di avere subito episodi di bullismo (3% circa per gli alunni di entrambi i generi), mentre si osservano quote prossime alla media in Germania e molto più elevate in Regno Unito (14% circa per gli alunni di entrambi i generi).12 In figura sono riportati i risultati di una survey condotta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità su un campione internazionale di alunni di scuola secondaria di primo grado di età compresa tra 11 e 15 anni.
Il 5% delle giovani donne italiane di età compresa tra 16 e 29 anni e il 10% dei coetanei connazionali hanno dichiarato di avere subito almeno un episodio di molestie online, dati nettamente inferiori rispetto alla media UE (16% per le giovani donne e 20% per i ragazzi). L’Italia è uno dei Paesi europei in cui si rileva la percentuale più bassa di molestie online dichiarate. Si osservano valori nettamente più elevati in Spagna (14% per le ragazze e 19% per i ragazzi), mentre Germania e Francia si collocano rispettivamente al primo posto e al terzo posto tra i Paesi europei in cui le molestie online dichiarate sono più frequenti.13 Dati della Fundamental Rights Survey
Circa il 16% delle donne italiane ha dichiarato di avere subito violenza domestica da parte del proprio partner almeno una volta nella vita, circa 3 p.p. al i sotto della media dei Paesi europei considerati (19% circa). La quota di donne che ha dichiarato di avere subito molestie da parte del partner è leggermente più bassa rispetto all’Italia in Spagna (15%), mentre è nettamente più elevata in Francia (22%) e Regno Unito (24%).14 Stime fornite dall’OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità
In Italia, circa il 7% dei giovani maschi e il 4% delle ragazze che hanno dichiarato di avere subito almeno un episodio di violenza fisica nel corso dell’anno precedente alla rilevazione. Il dato italiano è tra i più bassi d’Europa, più di tre volte inferiore rispetto alla media UE per le giovani donne e 11 p.p. inferiore alla media UE per i giovani uomini. Germania (30%) e Francia (24%), invece, si posizionano rispettivamente al primo e al terzo posto per percentuale di giovani uomini che hanno dichiarato di avere subito violenze, mentre Finlandia e Austria (entrambe 20%) si collocano al primo posto per quanto riguarda le giovani donne.15 Risultati della FRS – Fundamental Rights Survey.
La figura confronta la percentuale di giovani uomini e donne che hanno dichiarato di aver subito episodi di violenza con la popolazione totale per classe di età. Salvo rare eccezioni in tutti i Paesi europei, le fasce più giovani della popolazione di entrambi i generi dichiarano di subire episodi di violenza con più frequenza rispetto al totale della popolazione.16 Risultati della FRS – Fundamental Rights Survey riportati nel grafico precedente
In Italia circa una giovane donna su dieci (11%), e quasi un giovane uomo su quattro (24%) hanno dichiarato di avere subito almeno un episodio di molestia nel corso dell’anno precedente alla rilevazione. L’Italia è al penultimo posto per quota di giovani donne che dichiarano di aver subito molestie e tra i Paesi con le percentuali più basse di giovani uomini che dichiarano di aver subito molestie. I valori della media UE sono, infatti, quasi il doppio per quanto riguarda i ragazzi e più del quadruplo per le ragazze. Regno Unito, Francia e Spagna si posizionano, invece, tra i Paesi in cui è più elevata la percentuale di giovani donne che dichiarano di avere subito molestie (tutti oltre il 60%), mentre in Francia, Germania e Austria si osservano le percentuali più elevate di molestie dichiarate ai danni dei giovani uomini (circa il 60%).17 Risultati della FRS – Fundamental Rights Survey
In Italia circa il 10% delle molestie che le giovani donne hanno dichiarato di avere subito sono di natura sessuale (per gli uomini solo il 3%). L’Italia si colloca tra i Paesi con le percentuali più basse di episodi di molestia sessuale sul totale degli episodi di molestie dichiarate ai danni delle giovani donne, la media UE è quasi il doppio (18%), mentre le quote più elevate si registrano in Portogallo (34%) e Svezia (30%).18 Risultati della FRS – Fundamental Rights Survey.
Sostenere il benessere dei giovani: visione, strategie e iniziative dell’UE
VISIONE
Nel quadro delle politiche europee, si desidera costruire un ambiente europeo maggiormente resiliente per affrontare le sfide aperte dalle transizioni e dal contesto geopolitico (Commissione europea 2020).
Tale visione ha portato a politiche orientate a garantire il benessere dei giovani e a contrastarne la sofferenza sociale attraverso iniziative multidimensionali rivolte a promuovere opportunità educative e di apprendimento; a diminuire l’elevata disoccupazione giovanile; a favorire l’accompagnamento all’autonomia attraverso l’inserimento nella società e nel lavoro (Garanzia giovani); ad abilitare la popolazione giovanile alla partecipazione e all’impegno con la società civile (Corpi europei di solidarietà). Nell’ambito limitato affidato all’azione dell’Unione Europea, le iniziative che attuano tale visione intendono favorire lo sviluppo e l’integrazione sociale dei giovani attraverso l’attuazione della Strategia dell’UE per la gioventù (2018) – che ha tra i suoi obiettivi anche la tutela del benessere sociale e mentale dei giovani – e il Pilastro del diritto sociale europeo. Si riconoscono come driver per la creazione di un ambiente resiliente la tutela della salute psichica e il contrasto alle dipendenze nei giovani.
In particolare, anche alla luce degli effetti della pandemia, è divenuta sempre più evidente la rilevanza della salute mentale dei giovani come fattore prioritario per il loro benessere (Commissione Europea 2023). A dimostrazione di questo, la comunicazione della Commissione su un “approccio globale alla salute mentale” del giugno 2023 propone un principio “health in all policies”, considerato come un problema di salute pubblica correlato anche a fattori sociali, tra cui l’esclusione dai circuiti educativi e i servizi sanitari di base.
Questo principio è frutto del lavoro svolto con gli stakeholder giovanili all’interno dell’Anno europeo della gioventù del 2022, nel corso del quale è emerso il bisogno includere attività per il supporto alla salute mentale e il benessere delle nuove generazioni, anche a seguito del COVID-19, delle tensioni geopolitiche e delle loro conseguenze socioeconomiche.
In particolare, come riportano i documenti di scambio e dialoghi con gli stakeholder volti alla costruzione della comunicazione, i giovani hanno manifestato preoccupazione e sintomi di ansia per il presente e il futuro, chiedendo alle istituzioni europee un supporto in tal senso. Ecco, in sintesi, i principali elementi che costituiscono la Comunicazione:
- l’invito agli stati membri ad utilizzare i fondi e le opportunità europei allo scopo di attivare iniziative e pratiche volte a ridurre e prevenire lo stigma e la discriminazione verso la salute mentale;
- la promozione dello sport e dell’attività fisica come previsto dal Piano di lavoro per lo Sport e attraverso la settimana dello sport europeo per il benessere in particolare dei giovani;
- la promozione negli stati membri della consapevolezza attorno alla salute mentale dei minori e dei giovani così come degli strumenti di cura e prevenzione;
- il miglioramento delle competenze del personale di cura dedicato al tema della salute mentale attraverso scambi europei per aumentarne la professionalità;
- la facilitazione all’accesso ai servizi per la salute mentale con l’offerta di un supporto tecnico agli stati membri per costruire e implementare le riforme necessarie.
La Commissione, partendo dalla visione che la salute dei cittadini è influenzata dalle loro esperienze di vita e da fattori esterni come la qualità della nutrizione, la presenza di attività fisica e lo sviluppo di dipendenze in particolare da alcol, tabacco e droghe – spesso esito di diseguaglianze e di esclusione sociale – si propone di attuare una visione olistica sul tema del benessere mentale, spostando il focus da una rappresentazione tipicamente sanitaria ad una in cui l’obiettivo è prevenire attraverso interventi di promozione sociale i fattori che possono destabilizzare le persone, ed in particolare i giovani. Nel giugno 2023 la Commissione ha presentato il primo approccio globale dell’UE alla salute mentale mirato a promuovere una buona salute attraverso la prevenzione e l’individuazione precoce, con particolare attenzione all’infanzia e ai giovani.
STRATEGIE
Nell’ambito delle competenze dell’Unione Europea, la strategia mira a creare un ambiente che supporti in modo olistico la salute e il benessere dei giovani, affrontando diversi aspetti della loro vita, dalla salute fisica e mentale all’educazione e alla partecipazione sociale.
In generale, come emerge fin dalla Risoluzione del Consiglio “sulla salute e sul benessere dei giovani” (2008), l’orientamento strategico dell’Unione è rappresentato da:
- favorire la “dimensione giovanile” nelle iniziative legate alla salute, adottando approcci mirati, trasversali, adeguatamente coordinati e soggetti a valutazioni sistematiche;
- coinvolgere attivamente i giovani e tutti gli interessati nel campo giovanile nella progettazione e nell’implementazione di iniziative sulla salute, attraverso strategie di apprendimento reciproco;
- promuovere l’accesso a attività ricreative, culturali e fisiche per tutti i giovani, garantendo un approccio inclusivo e accessibile;
- integrare la salute e il benessere dei giovani nei programmi e nelle politiche di informazione e nei mezzi di comunicazione, considerando l’importanza di diffondere messaggi positivi e informativi;
- sostenere la formazione degli operatori del settore giovanile e delle organizzazioni della società civile per quanto riguarda la prevenzione, la salute e il benessere dei giovani. Questo include la formazione su assistenza di base, interventi precoci, identificazione delle difficoltà giovanili e indirizzamento verso altri servizi.
Le iniziative portate avanti in questo senso sono mirate alla costruzione di un ambiente che promuova lo sviluppo e l’integrazione sociale dei giovani. In questo senso la Strategia dell’UE per la gioventù (2018), individua le sfide che influenzano il benessere dei giovani in Europa, tra cui la disoccupazione giovanile, la povertà, la precarietà dell’occupazione, la disparità di accesso all’istruzione di qualità e il benessere sanitario e mentale dei giovani. Questo orientamento s’inserisce nel solco della precedente Strategia per la gioventù che rispetto al tema poneva i seguenti obiettivi strategici:
- la promozione della salute psicofisica e sessuale, sport, attività fisica e stili di vita sani;
- la prevenzione e cura di problemi fisici e mentali, disordini alimentari, dipendenze e abuso di sostanze stupefacenti;
- la promozione dell’educazione alimentare;
- la collaborazione tra scuole, educatori, operatori sanitari e organizzazioni sportive;
- l’accessibilità delle strutture sanitarie per i giovani;
- la sensibilizzazione allo sport come strumento per promuovere il lavoro di gruppo, l’apprendimento interculturale e il senso di responsabilità;
Questo orientamento strategico è declinato in diverse iniziative e campagne europee, che attraverso un approccio multifattoriale riconducono in un quadro comune la promozione di una vita sana e della partecipazione sociale; in questo senso sono esemplari le seguenti iniziative:
- HealthyLifestyle4All: campagna di attivazione della società civile che vuole connettere sport e partecipazione sociale che ha l’obiettivo di promuovere un approccio olistico al benessere attraverso pratiche di vita più sane per tutte le fasce d’età e i segmenti sociali;
- SHARE: lanciata dalla Commissione europea nel 2018, l’iniziativa SHARE ha come obiettivo principale la sensibilizzazione sul ruolo dello sport e dell’attività fisica nel contesto dello sviluppo regionale e locale, in particolare per stimolare l’attivazione della comunità, la coesione sociale e la rigenerazione urbana.
Per quanto concerne il benessere fisico dei giovani, l’UE negli ultimi dieci anni si è mossa per prevenire l’obesità infantile, attraverso il “Piano d’azione dell’UE sull’obesità infantile 2014-2020” che mirava ad affrontare la tendenza all’aumento del sovrappeso e dell’obesità nei bambini e nei giovani; il piano ha promosso l’alimentazione sana nelle scuole e negli asili, la limitazione del marketing e della pubblicità per i bambini, l’informazione e la responsabilizzazione delle famiglie, l’incoraggiamento dell’attività fisica, il monitoraggio e la valutazione e l’incremento della ricerca per prevenire l’obesità. Un ulteriore tema considerato strategico dall’Unione per il benessere psicofisico dei giovani è stato la prevenzione e la lotta all’abuso di sostanza alcoliche attraverso uno specifico piano d’azione volto a ridurre gli episodi di “binge drinking” fortemente in espansione in Europa tra i giovani.
L’orientamento odierno è segnato profondamente dal contesto post pandemico difatti, come emerso nei dialoghi con i giovani (EU Youth dialogue) il tema della salute mentale tra i giovani è diventato sempre più rilevante nel contrasto alla sofferenza sociale.
Questo orientamento si è tradotto sia nella Comunicazione della Commissione su un “approccio globale alla salute mentale” che mira a fornire supporto per la promozione negli stati di membri di politiche giovanile volte alla salvaguardia della salute mentale dei giovani. Tra le principali iniziative in tal senso:
- Healthier together: l’iniziativa prevede investimenti per supportare gli stati membri nella promozione di un ambiente e do politiche volte a contrastare lo stigma e le discriminazioni associate alla salute mentale delle persone;
- Child and youth mental health network: creazione di una rete di supporto per la salute mentale di minori e giovani entro il 2024 allo scopo di scambiare informazione, fornendo supporto e sensibilizzare sul tema attraverso giovani ambasciatori;
- Youth first flagship: implementazione di un fondo per sviluppare strumenti per minori e giovani con l’obiettivo di attivare e costruire con loro stili di vita sani mirati alla prevenzione di problemi di salute fisica e mentale.
INIZIATIVE
INIZIATIVE | TARGET | OBIETTIVI | PRINCIPALI FONTI DI FINANZIAMENTO |
European mental health capacity building |
Giovani; persone in condizione di fragilità |
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EU4Health
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Iniziativa per la prevenzione della depressione e dei suicidi |
Giovani, adulti, donne, persone fragili |
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EU4Health |
Healthier together initiative – mental health | Adulti, donne, giovani, persone fragili |
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EU4Health |
Child and youth mental health network |
Giovani; minori |
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EU4health |
Children health 360 |
Minori |
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EU4health |
Youth first flagship |
Giovani |
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EU4health |
Iniziativa per professionisti più e meglio formati in Europa |
Personale sanitario; socio-sanitario; insegnanti |
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EU4health |
HealthyLifestyle4All |
Giovani, adulti e anziani |
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EU4health |
SHARE |
Comunità locali |
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Fondi SIE |
Piano di lavoro per lo sport e Settimana europea dello Sport |
giovani, donne, persone fragili |
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Erasmus+ |
Garanzia giovani
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Giovani; giovani in condizione svantaggiata; NEET |
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FSE+ |
Corpo europeo di solidarietà |
Giovani |
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Erasmus+ |
RISORSE
Consiglio europeo (2008). Risoluzione del Consiglio e dei rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio, del 20 novembre 2008, sulla salute e sul benessere dei giovani. Publications Office of the European Union: Luxembourg.
Commissione europea (2020). Comunicazione della commissione al Parlamento europeo e al Consiglio – relazione 2020 in materia di previsione strategica: tracciare la rotta verso un’Europa più resiliente. Publications Office of the European Union: Luxembourg.
Commissione Europea, Direttore Generale per la Comunicazione e Leyen, U. (2023). Stato dell’Unione 2023, Publications Office of the European Union. https://data.europa.eu/doi/10.2775/466301
Commissione Europea (2018). Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio europeo, al Comitato Economico e Sociale Europeo e al Comitato delle Regioni – Mobilitare, collegare e responsabilizzare i giovani: una nuova strategia dell’UE per la gioventù. Publications Office of the European Union: Luxembourg.
Commissione Europea (2023). Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio europeo, al Comitato Economico e Sociale Europeo e al Comitato delle Regioni – su un approccio globale alla salute mentale. Publications Office of the European Union: Luxembourg.
Agenda setting: promuovere la salute mentale dei giovani
La salute mentale costituisce un tema di grande rilevanza, poiché riguarda tanto il benessere psicofisico ed emotivo delle persone, quanto quello delle loro relazioni sociali. Sono numerosi i fattori da cui la salute mentale dipende. Da considerare vi sono dimensioni individuali e comportamentali, come l’età, l’eredità biologica e gli stili di vita, ma anche fattori ambientali, come il contesto socioeconomico e politico, la qualità dell’ambiente naturale, la sicurezza.19 Tra le determinanti, il Rapporto Headway di The European House – Ambrosetti (2022, pag. 8) distingue tra fattori di contesto socioeconomico (governance, politiche socio-economiche e di politiche della salute; reddito; inclusione sociale; lavoro; educazione); caratteristiche individuali e comportamentali (genere, età, fattori genetici, fattori biologici; fattori comportamentali); ambiente (natura, inquinamento, sicurezza).
Circolarmente, la salute mentale impatta positivamente sulla qualità della vita individuale e comunitaria.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) definisce la salute mentale uno stato di benessere nel quale l’individuo realizza le proprie capacità; è in grado di far fronte ai normali stress della vita; può lavorare in modo produttivo e fruttuoso; ed è in grado di dare un contributo alla sua comunità.20 “A state of well-being in which the individual realizes his or her own abilities, can cope with the normal stresses of life, can work productively and fruitfully, and is able to make a contribution to his or her community” (WHO, 2022, pag. 29). ESPANDI
RISORSE
CBS Netherlands (2022). Decreased mental health of young people.
Chen, Y. et al. (2022). Impact of COVID-19 pandemic on mental health and health behaviors in Swedish adolescents. Scandinavian Journal of Public Health, Vol. 50/1, pp. 26-32.
Commissione Europea (2023). Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio europeo, al Comitato Economico e Sociale Europeo e al Comitato delle Regioni – su un approccio globale alla salute mentale. Publications Office of the European Union: Luxembourg. https://doi.org/10.1177/14034948211021724.
IHME (2020). Global Health Data Exchange, http://ghdx.healthdata.org/gbd-results-tool (accessed on 19 August 2022).
Istituto nazionale olandese per la sanità pubblica e l’ambiente (2022). No reduction in number of young people with suicidal thoughts.
OECD e Unione Europea (2018). Health at a Glance: Europe 2018: State of Health in the EU Cycle, OECD Publishing: Paris. https://doi.org/10.1787/health_glance_eur-2018-en
OECD e Unione Europea (2022). Health at a Glance: Europe 2022: State of Health in the EU Cycle, OECD Publishing, Paris, https://doi.org/10.1787/507433b0-en
Racine, N. et al. (2021), Global Prevalence of Depressive and Anxiety Symptoms in Children and Adolescents During COVID-19. JAMA Pediatrics, Vol. 175/11, p. 1142, https://doi.org/10.1001/jamapediatrics.2021.2482.
Santé publique France (2022). CoviPrev: une enquête pour suivre l’évolution des comportements et de la santé mentale pendant l’épidémie de COVID-19.
Sciensano (2018). Health Interview Survey.
Sciensano (2021). Sixth COVID-19 Health Survey. First results.
The European House – Ambrosetti (2022). Rapporto Headway. A new roadmap in Mental Health. September 2022, Bruxelles.
World Health Organization (2022). World mental health report – Transforming mental health for all. World Health Organization: Geneva.
Chi fa cosa in Europa: iniziative di policy
DANIMARCA
I problemi di salute mentale nei giovani sono un problema diffuso in Danimarca. Nel settembre 2022, un’ampia maggioranza in Parlamento ha concordato un piano decennale per il sistema psichiatrico e la salute mentale.
Tra i diversi obiettivi del piano, alcuni sono specificatamente rivolti ai bambini e ai giovani:
- la salute mentale dei bambini e dei giovani deve migliorare;
- deve crescere il numero di bambini e giovani con malattie mentali che completano i programmi di istruzione secondaria inferiore e superiore;
- i bambini e i giovani devono ricevere un sostegno tempestivo e sufficiente;
- un numero più elevato di bambini e di giovani socialmente emarginati con diagnosi psichiatriche devono poter crescere bene.
Il nuovo programma si innesta su iniziative precedenti. Già nel 2018 il ministro della Salute aveva istituito un comitato giovanile per promuovere la salute mentale tra i giovani. Il panel, composto da 10 membri nella fascia di età compresa tra 20 e 27 anni, aveva prodotto raccomandazioni poi indirizzate al ministro della Salute.
In Danimarca, il trattamento psichiatrico è principalmente un compito pubblico gestito dalle autorità regionali. L’approccio è olistico e coinvolge non solo la persona interessata, ma anche la sua famiglia, la sfera lavorativa, la rete sociale. Il singolo paziente e la possibilità del suo recupero vengono dichiarate punto di partenza di tutte le cure che, quando possibile, dovrebbero essere fornite nell’ambiente locale in modo da facilitare l’accesso del paziente e preservare la sua qualità di vita.
Tra i progetti avviati sul tema della tutela della salute mentale per i giovani,
- Mindhelper.dk è un sito nazionale che guida i giovani ad attraversare momenti difficili. Medici, personale scolastico o altri adulti possono indirizzare i giovani a Mindhelper. Il sito compare anche nei motori di ricerca pertinenti.
- Il programma Mind My Mind offre trattamenti psicologici per bambini in età scolare (6-16 anni). Risultato di un progetto di ricerca condotto da Psykiatrifonden (Mental Health Foundation Denmark), il programma combina la terapia cognitivo comportamentale con un assetto organizzativo che consente offerte per gli scolari in tutte le parti della Danimarca, nel modo in cui vengono amministrate oggi le cure dentistiche. Il trattamento ha avuto un effetto clinico documentato con il 75% dei bambini partecipanti che hanno mostrato una riduzione dei sintomi. Si sta valutando l’estensione di questo programma a tutti i comuni per renderlo un’offerta nazionale.
- Headspace è un’iniziativa rivolta ai giovani tra i 12 ei 25 anni incentrata sulla disponibilità di avere un interlocutore con cui parlare, gratuitamente e in modo completamente anonimo, in uno degli oltre 25 centri fisici o tramite chat. La maggior parte del personale coinvolto lavora su base volontaria e tutti ricevono una formazione sui requisiti legali e sulle tecniche di conversazione. Ogni anno, Headspace aiuta più di 40.000 giovani e conduce più di 15.000 conversazioni individuali.
- GirlTalk è un’organizzazione senza scopo di lucro che si propone di aiutare le ragazze e le giovani donne di età compresa tra 12 e 24 anni a rafforzare la propria autostima e prevenire la vulnerabilità mentale. GirlTalk fornisce gratuitamente chat anonime, consulenza via SMS e gruppi di dialogo e si basa sul lavoro di 250 volontari. GirlTalk si occupa anche di comportamenti autolesionistici che purtroppo rappresentano una tendenza in aumento nella società danese.
- Wavecare sviluppa applicazioni ambientali dedicate alla diagnostica, il trattamento e la cura da implementare nella progettazione di ospedali psichiatrici. La speciale combinazione di luce ambientale e temi audiovisivi è uno strumento affidabile per la stimolazione sensoriale mirata. L’implementazione di oltre 80 stanze sensoriali presso ospedali psichiatrici in Danimarca indica una riduzione del ricorso alle costrizioni e all’uso eccessivo di farmaci. I beneficiari non sono solo i pazienti giovani. A coloro che ottengono benefici positivi dalla stanza sensoriale viene offerta l’app Wavecare per uso privato a casa una volta dimessi dall’ospedale.
- Il progetto ONE OF US si propone di promuovere l’inclusione e combattere la discriminazione legata alla salute mentale in Danimarca, aumentando la conoscenza sulla vita con la malattia mentale e attraverso la riduzione della distanza che porta al pregiudizio e all’esclusione sociale. Gli ambasciatori del progetto sono persone che hanno vissuto di malattia mentale, direttamente o indirettamente, e che condividono la loro esperienza.
RISORSE
FINLANDIA
In Finlandia, la promozione della salute mentale dei bambini e dei i giovani è parte fondamentale delle politiche giovanili ed è collegata alla Strategia nazionale per l’infanzia pubblicata nel febbraio 2021.
Scopo della stessa è fare della Finlandia un paese a misura di bambino e di famiglia, nel quadro di una visione trasversale che coinvolga diversi settori amministrativi e prosegua nel corso di periodi governativi diversi. Secondo la strategia, i servizi di assistenza sociale e sanitaria verranno ampiamente collegati ai servizi educativi e agli altri servizi ed attività che promuovono il benessere e la salute.
I servizi sanitari pubblici offrono ai giovani che soffrono di problemi mentali un sito web dedicato mentalhub.fi. Il sito consente all’utente di effettuare una autovalutazione (che tuttavia non sostituisce la valutazione clinica) ed offre l’elenco dei luoghi in cui è possibile ricevere aiuto. Il contenuto è attualmente disponibile in finlandese, ma è prevista la versione inglese.
In Finlandia, sono le municipalità le principali responsabili dell’organizzazione dei servizi, compreso il servizio sociale disponibile 24 ore su 24 in caso di crisi urgenti. L’implementazione può variare dai contesti: a Helsinki può trattarsi di consulenza telefonica o di 1-5 incontri.
Un servizio di emergenza psichiatrica è disponibile per tutti gli individui di età superiore ai 16 anni.
Il Ministero degli Affari Sociali e della Sanità e il Ministero dell’Istruzione e della Cultura sostengono varie organizzazioni giovanili e sanitarie che lavorano per la salute mentale dei bambini e dei giovani. Tra queste la Youth Mental Health Association – Yeesi fondata nel 2011 dai giovani stessi. L’associazione desidera offrire a tutti i giovani di età compresa tra i 13 e i 29 anni la possibilità di apprendere come prendersi cura del proprio benessere mentale ed aiutare gli altri a fare lo stesso. Il principale canale di comunicazione Yeesi sono i social media per i quali anche i giovani possono impegnarsi.
Sekasin Collective è una collaborazione coordinata da MIELI Mental Health Finland, Croce Rossa finlandese, FFSH e SOS Villaggi dei bambini. Scopo della stessa è fornire un servizio di chat sulla salute mentale per giovani dai 12 ai 29 anni. Obiettivi principali del servizio sono la promozione del benessere mentale dei giovani, l’offerta di aiuto in situazioni di crisi e la prevenzione. I giovani possono dialogare in chat in modo anonimo 365 giorni l’anno così come parlare con un professionista. Nel 2019 il servizio chat ha raggiunto 21 mila giovani ed è stato contattato 136 mila volte.
Sekasin Collective gestisce anche Sekasin Gaming basato sulla piattaforma Discord. Il servizio è la più grande community online giovanile moderata da professionisti in Finlandia su questa piattaforma. Il servizio è rivolto soprattutto ai giovani difficilmente raggiungibili con i mezzi tradizionali, emarginati o a rischio di emarginazione. Il server offre l’opportunità di chattare in modo anonimo con quasi 14.000 altri giovani finlandesi tramite canali vocali e di testo, 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Nel 2019, in totale, circa 25.000 giovani hanno visitato il server e tra i membri del server sono stati scambiati più di 2 milioni di messaggi.
Numerose organizzazioni non governative in Finlandia dispongono di servizi telefonici e di chat specifici per i giovani su diversi temi, dai disturbi alimentari ai problemi di violenza.
MIELI Mental Health Finland organizza anche corsi intensivi e gruppi di sostegno tra pari per giovani e giovani adulti che necessitano di sostegno. I gruppi sono adattati alle esigenze dei giovani: esistono gruppi per i giovani i cui familiari hanno problemi con l’alcol, che hanno subito il suicidio di parenti o amici, o che hanno bisogno di sostegno nella transizione alla vita lavorativa. Una linea di crisi è disponibile in situazioni urgenti. A Helsinki, Kuopio e Seinäjoki ci sono centri di crisi SOS, che offrono incontri di terapia conversazionale senza prescrizione medica e sono gratuiti.
La Croce Rossa finlandese fornisce rifugi di emergenza per giovani di età compresa tra 12 e 21 anni. I rifugi per giovani offrono terapia conversazionale o un letto temporaneo per la notte, se necessario, e si trovano a Espoo, Helsinki, Vantaa, Tampere e Turku. I giovani possono anche contattare il servizio per chiedere consigli. Il supporto online è disponibile due volte a settimana. Per i giovani i servizi sono gratuiti.
RISORSE
FRANCIA
In Francia, la pandemia di Covid-19 nel 2019 ha influito in modo importante sulla salute mentale dei giovani. Secondo l’agenzia Santé Publique France, operatore nazionale della sanità pubblica, la crisi sanitaria ha agito da catalizzatore per i problemi di salute mentale ed è stato riscontrato un aumento dell’ansia per il contagio e per l’attuazione di misure restrittive sul piano sociale.
I dati hanno mostrato un aumento delle visite al pronto soccorso per gesti suicidari; idee suicide e disturbi dell’umore tra i ragazzi di età compresa tra 11 e 17 anni (scuola media e superiore), e in misura minore tra 18-24 anni. I bambini di età compresa tra 11 e 14 anni (livello di scuola media) sono stati i più colpiti.
Dalla fine del 2021 le visite per disturbi dell’umore tendono a tornare su livelli paragonabili a quelli degli anni precedenti, mentre le visite per ideazione e gesto suicidario si mantengono su livelli molto più alti.
Al fine di prevenire i rischi di depressione e di disturbi mentali tra i giovani, il Ministero della Salute e i suoi operatori hanno attuato misure di monitoraggio e campagne di prevenzione.
Tra le iniziative avviate, Santé Publique France ha rafforzato la sua partnership con Fil Santé Jeunes, un servizio anonimo e gratuito rivolto ai giovani dai 12 ai 25 anni che offre un servizio di assistenza, accessibile 7 giorni su 7, e un sito web che fornisce informazioni, un forum, una chat e un rinvio a strutture di aiuto.
Altre misure volte a preservare la salute mentale dei giovani includono:
- l’associazione Premiers Secours en Santé Mentale France. Questa associazione offre formazione di primo soccorso nel campo della salute mentale che si propone di destigmatizzare le persone che soffrono di disturbi mentali. Alla fine del 2021, Santé Publique France ha finanziato l’associazione per sviluppare un modulo specifico per gli adulti a contatto quotidiano con adolescenti. Obiettivo della formazione è aiutare gli adulti ad intercettare preventivamente i segnali di disturbo nei comportamenti dei giovani e ad indirizzare questi ultimi verso un’assistenza adatta alle diverse situazioni.
- santepsy.etudiant.gouv.fr : È una piattaforma nazionale di sostegno psicologico per gli studenti lanciata a marzo 2021 dal Ministero dell’Istruzione superiore in collaborazione con la Federazione francese degli psicologi e della psicologia. La piattaforma consente agli studenti con mezzi finanziari limitati di avere accesso a consulenze psicologiche gratuite.
- Nightline France. Nel 2022, l’associazione Nightline France ha lanciato un nuovo sito web progettato con studenti e professionisti e sostenuto dal Ministero della Salute: “Le kit de vie”, uno strumento digitale di promozione del benessere e di prevenzione della salute mentale. Viene offerto un percorso personalizzato costruito attorno ad attività, schede pratiche, questionari e minigiochi per aiutare, ad esempio, a gestire un periodo di stress.
- Da ottobre 2021 è attivo un numero nazionale per la prevenzione del suicidio (3114). Il numero ha ricevuto più di 25.000 chiamate che hanno portato all’invio di aiuti nel 10-15% dei casi. Il servizio offre supporto ai diretti interessati, ma anche a parenti e a professionisti.
- È stato potenziato anche il sistema di contatti VigilanS, a beneficio dell’intera popolazione, che consente di ricontattare le persone, compresi bambini e adolescenti, che hanno tentato il suicidio.
- Il programma Mon Psy consente ai pazienti di età superiore a 3 anni con disturbi psicologici da lievi a moderati di ottenere il rimborso di 8 sedute di sostegno psicologico all’anno. Il costo è rimborsato al 60% dall’assicurazione sanitaria, il resto è coperto da un’assicurazione complementare.
- Altra proposta è il portale informativo geolocalizzato che sarà aggiunto al portale Santé.fr, in fase di sviluppo. Qui i giovani potranno accedere a informazioni sanitarie geolocalizzate.
- Diverse guide tematiche sono state prodotte anche dal Ministero della Solidarietà e della Salute e dal Ministero dell’Educazione Nazionale.
RISORSE
IRLANDA
MindOut è un programma di apprendimento sociale ed emotivo che si propone di affrontare alcuni dei problemi legati alla salute mentale e al benessere. Nell’ambito dell’Health Service Executive irlandese, il programma è offerto ai ragazzi di età compresa tra i 15 e i 18 anni nelle scuole e negli ambienti giovanili. È inoltre integrato nel curriculum obbligatorio di Educazione sociale, personale e sanitaria (SPHE).
MindOut dispone di 13 sessioni basate su un manuale strutturato per l’insegnante. Utilizza strategie di insegnamento interattive per coinvolgere gli studenti, concentrandosi sull’insegnamento di competenze sociali ed emotive essenziali, tra cui: consapevolezza di sé, autogestione, consapevolezza sociale, gestione delle relazioni e processo decisionale responsabile.
Una valutazione di MindOut in 32 scuole svantaggiate ha indicato che, quando implementato correttamente, il percorso ha prodotto miglioramenti nelle abilità sociali ed emotive dei partecipanti e una riduzione dello stress e della depressione. Gli studenti hanno imparato abilità come essere un buon ascoltatore, riconoscere i modi per accedere al supporto e raggiungere i coetanei bisognosi. Il programma ha inoltre contribuito ad aiutare i docenti ad adottare un approccio più empatico nei confronti delle difficoltà degli studenti vulnerabili, a sviluppare le capacità comunicative, l’accettazione di sé e ad acquisire strategie di coping.
RISORSE
PAESI BASSI
In Olanda non esiste una strategia nazionale generale che affronti la questione della salute mentale dei giovani. Nonostante questo, il governo ha dichiarato il suicidio e la depressione temi centrali.
Relativamente alla prima coordinata di lavoro, nell’ottobre 2020, il Segretario di Stato per la sanità, il welfare e lo sport ha annunciato la terza agenda nazionale sulla prevenzione del suicidio per il periodo 2021-25. Va considerato che nel Paese il suicidio costituisce la prima causa di morte tra i giovani tra i 10 e i 25 anni.
113 Suicide Prevention è il centro nazionale olandese per la prevenzione del suicidio, finanziato principalmente dal Ministero della Salute, del Welfare e dello Sport. Il servizio è rivolto a tutta la popolazione. L’organizzazione, attiva come fornitore di cure indipendente dal settembre 2009, impiega psicologi e psichiatri e un ampio gruppo di volontari formati e fornisce supporto 24 ore su 24, 7 giorni su 7 attraverso chat e telefonate. Il 113 opera in stretta collaborazione con i centri di crisi degli istituti di salute mentale. Insieme, questi professionisti sono disponibili in tutti i Paesi Bassi per colloqui di crisi, trattamenti psicologici o rinvio a un medico.
Rispetto alla seconda coordinata di impegno, alla fine del 2016 il Ministero della Salute, del Welfare e dello Sport, in collaborazione con altri stakeholder e partner, ha presentato il Programma pluriennale di prevenzione della depressione. La ricerca ha fornito informazioni sui 6 gruppi a rischio di depressione che sono anche i gruppi target di questo programma pluriennale. I giovani sono uno dei gruppi target. Il programma, iniziato ufficialmente a febbraio 2017, si propone di ridurre significativamente l’impatto della depressione.
Poiché la pressione sulle prestazioni, il ruolo dei social media e il sistema di prestito per gli studi sono state individuate quali possibili cause di rischio per i giovani di sviluppare problemi psicologici come depressione, problemi del sonno e stress, il governo si è proposto di approfondire tali fattori attraverso ricerche su larga scala sulla situazione dei giovani, così come sull’uso di alcol e droghe.
Gli adolescenti e i giovani adulti sperimentano una minore pressione sulle prestazioni nella loro vita attraverso il miglioramento delle competenze di salute mentale e la stimolazione della salute mentale attraverso l’ambiente fisico e sociale. Il Ministero dell’Istruzione, della Cultura e della Scienza e il Ministero della Salute, del Welfare e dello Sport si sono impegnati a rafforzare le rispettive politiche, mentre a livello locale viene promosso un approccio congiunto al problema da parte dei diversi attori sociali.
Tra le esperienze avviate si segnalano:
- Join Us è un’organizzazione no-profit nei Paesi Bassi che ha ridotto la solitudine tra i giovani di età compresa tra 12 e 25 anni. Dal 2016, questo programma ha aiutato migliaia di giovani provenienti da più di 63 comuni in tutto il paese. Join Us vuole aiutare i giovani a costruire e mantenere la loro rete sociale. In questo programma i ragazzi si incontrano ogni due settimane con i coetanei nel proprio comune. Durante gli incontri i ragazzi sono affiancati da due assistenti sociali formati da Join Us e ne utilizzano il metodo. Tale approccio desidera garantire che i giovani (1) abbiano esperienze positive con i coetanei, (2) acquisiscano conoscenze sui propri comportamenti riguardo alla solitudine (3) ottengano un’immagine realistica di sé stessi e del loro ambiente e (4) sviluppino sufficienti abilità sociali.
- Mind Young Accademy è un progetto scolastico rivolto agli studenti dell’istruzione secondaria inferiore e dell’istruzione secondaria professionale, con l’obiettivo di rendere i problemi psicologici un argomento di discussione in classe. Durante le lezioni l’attenzione viene posta sui seguenti punti: riconoscere i problemi di salute mentale, parlare del disagio psicologico e sapere cosa fare se se ne soffre. Le lezioni sono impartite da coetanei che hanno avuto i propri problemi mentali o hanno sperimentato problemi psicologici nel loro ambiente. Questi cosiddetti peer educator parlano agli studenti dei disturbi psicologici più comuni. Il loro messaggio: parlane e basta, perché non sei l’unico. Durante la lezione viene proiettato un mini-documentario in cui vengono presentati due peer educator. Il fatto che i peer educator condividano le proprie storie crea un’atmosfera sicura in classe. In questo modo gli studenti che soffrono di problemi psicologici da molto tempo finalmente osano condividerli in classe. C’è riconoscimento e comprensione. Ci sono anche molti giovani che osano fare il passo per cercare aiuto dopo il progetto. L’iniziativa ha preso avvio alla fine del 2016 da parte delle organizzazioni MIND e Diversion. Il progetto non riceve finanziamenti pubblici ed è reso possibile anche da azioni di crowdfunding. Finora non ci sono informazioni sui risultati dell’iniziativa.
RISORSE
Sito del Ministero della Salute, del Welfare e dello Sport dei Paesi Bassi
ITALIA
Una strategia per promuovere il benessere mentale nei bambini, adolescenti e giovani in Italia esiste ed è stata adottata grazie ad un accordo tra Ministero della Salute, regioni e province autonome attraverso il Piano nazionale di prevenzione (PNP).
Nel PNP 2020-2025 si afferma che la salute mentale, essendo influenzata da una serie di fattori socioeconomici, deve essere promossa mediante strategie globali di promozione, prevenzione, trattamento e recupero. Il Piano sottolinea la necessità di sviluppare azioni specifiche per l’infanzia e l’adolescenza. Il che richiede una chiara differenziazione dei percorsi assistenziali rispetto all’età adulta.
Tra le iniziative specifiche dedicate ai giovani sono previste azioni di sensibilizzazione sul territorio per l’identificazione precoce di segnali di rischio; raccomandazioni regionali volte a migliorare la specificità, l’appropriatezza e il coordinamento degli interventi nel contesto della malattia psichiatrica acuta in adolescenza, compreso il ricovero ospedaliero, e la loro integrazione e coordinamento; sperimentazione di modelli di intervento e/o équipe integrati con i Dipartimenti di Salute Mentale, i Dipartimenti per le dipendenze, le aree di consulenza nell’ambito di progetti finalizzati alla prevenzione e all’intervento precoce delle psicosi e dei disturbi mentali gravi, fortemente integrati con i servizi; il coordinamento e la gestione integrata degli interventi per la salute mentale dei minorenni autori di reato; formazione specifica e mirata.
Nel periodo del COVID-19, il Centro di Scienze del Comportamento e della Salute Mentale dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha avviato a studi sul fenomeno e ha promosso indagini valutative sullo stato dei servizi disponibili per la popolazione.
Con decreto del Sottosegretario allo Stato della Salute del 26 gennaio 2021 è stato istituito il gruppo di lavoro sulla salute mentale che opera nell’ambito del Direttorio Generale per la prevenzione sanitaria con durata di tre anni. Il lavoro del gruppo è organizzato in sottogruppi tematici, come quello relativo alla neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza che probabilmente verrà rafforzato per portare gli interventi ad un livello più integrato e sistemico. Il gruppo ha i seguenti compiti:
- predisposizione di linee guida, istruzioni e documenti scientifici;
- verifica della pertinenza e qualità dei trattamenti e dei percorsi riabilitativi erogati per le patologie di salute mentale;
- verifica dell’esistenza di possibili criticità nei servizi locali, tenendo conto dei dati del Sistema Informativo ed elaborando proposte per il loro superamento;
- proposta di azioni operative e legislative per supportare l’implementazione dei modelli di intervento più adeguati per la diagnosi, il trattamento e la riabilitazione psicosociale dei soggetti con disturbi psichiatrici, finalizzati alla riduzione dei trattamenti sanitari volontari e obbligatori (TSO) e delle contenzioni meccaniche e chimiche.
I progetti in corso coordinati dall’Istituto Superiore di Sanità:
- “Impatto della pandemia sulla salute mentale dei bambini e degli adolescenti”, della durata di tre anni, finanziato dall’Autorità di Garanzia per l’Infanzia e l’Adolescenza, con il coordinamento scientifico dell’Istituto Superiore di Sanità. Attivato il 2 agosto 2021 ha lo scopo finale di realizzare uno studio epidemiologico nelle scuole, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito (fasce di età 6-10, 11-13 e 14-18) e di implementare un piano d’azione, basato sull’evidenza, per soddisfare i bisogni psicosociali dei bambini e degli adolescenti vulnerabili durante e dopo la pandemia. Più precisamente, verrebbero predisposti interventi generali per il sostegno della salute mentale di ogni minore ed interventi mirati per i soggetti a maggior rischio e/o in condizioni di vulnerabilità e che verrebbero costantemente rimodulati in base all’evoluzione generale e locale della pandemia.
- “Effetti a medio termine della pandemia SARSCoV-2 sul benessere psicofisico degli adolescenti” (2021-2022), in collaborazione con l’Università di Torino e Padova. Si prevede uno studio su un campione di persone di 11-15 anni per raccogliere informazioni sul loro benessere psicofisico dopo la pandemia da COVID-19.
- “Monitoraggio della conoscenza, della percezione del rischio, dei comportamenti preventivi e della fiducia per fornire informazioni sulla risposta alla pandemia” (2021), in collaborazione con l’Ufficio Europeo dell’OMS, l’IRCCS Fatebenefratelli di Brescia, l’ASL di Modena. Il progetto ha ricevuto un piccolo finanziamento dalla Fondazione Cariplo. L’iniziativa comprende l’indagine su un campione stratificato della popolazione italiana dai 18 ai 70 anni (N=10.000), per ottenere dati rilevanti su aspetti legati alla percezione del rischio, ai comportamenti adottati, all’atteggiamento psicologico nei confronti dei vaccini e con indici validati di benessere psicologico ecc., che verrà confrontato con le risposte fornite da altri paesi europei.
- Numerosi sono i progetti avviati per indagare l’impatto della pandemia sulla salute mentale dei giovani. Tra questi: la ricerca “I care” condotta dall’Università di Palermo, che evidenzia che durante il periodo di lockdown in Italia, tra marzo e maggio 2020, il 35% degli adolescenti ha provato ansia e disagio, il 32% bassi livelli di ottimismo e il 50% basse aspettative per il futuro; lo studio condotto dal Comitato Italiano per l’UNICEF in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università RomaTre sul benessere psicologico delle famiglie durante il primo lockdown; l’indagine di Telefono Azzurro e Doxa, che inquadra un arco temporale più ampio poiché sono state effettuate più raccolte di dati: una durante il lockdown (aprile 2020) e un’altra nell’ottobre 2020; il rapporto “Riscrivere il futuro – Dove sono gli adolescenti? La voce degli studenti inascoltati durante la crisi”, pubblicato da Save the Children lo scorso gennaio, si propone di comprendere opinioni, stati emotivi e aspettative degli studenti delle scuole superiori e fornisce un quadro critico che allarma, anche riguardo all’abbandono scolastico.
L’interesse per questo tema ha toccato da vicino anche alcune Regioni, come ad esempio il Lazio, che è stata la prima regione italiana ad attivare ulteriori sostegni per i giovani e le loro famiglie, per contrastare l’effetto psicologico e psichico del covid, con il rafforzamento dei “Hub d’Ascolto”. La Regione ha individuato interventi da attuare entro tre anni (2022-2025) in una logica integrata e coordinati rivolti specificatamente ai giovani, con particolare attenzione ai più vulnerabili e a chi ha difficoltà familiari.
Alcune progettualità a sostegno alla salute mentale dei giovani nel periodo pandemico hanno coinvolto realtà locali, talvolta in partnership con soggetti internazionali.
È il caso di “RAY – Resilience and Adaptability in Youth: Raising awareness and developing skills amidst the Covid-19 crisis“. Della durata di un anno, da ottobre 2022 a ottobre 2023, e finanziato dal programma Europeo Erasmus+, il progetto ha visto la collaborazione del comune di Cinisello Balsamo (MI), dell’organizzazione finlandese Helsinki Pioneers, e della realtà cipriota Koken Cyprus Youth Clubs Organization. L’iniziativa di sensibilizzazione e sviluppo delle competenze nel contesto della crisi si è proposto di aiutare gli youth workers e i giovani ad identificare preventivamente i problemi legati alla salute mentale; a migliorare capacità di adattamento e resilienza; potenziare l’adozione di metodi non formali per affrontare problemi legati alla salute mentale associati al Covid.
Ogni ente ha promosso localmente alcuni focus group, quali opportunità di incontro e discussione sugli impatti del Covid-19 sui giovani. Un gruppo di lavoro composito a cui hanno partecipato quattro operatori giovanili, due operatori sanitari della salute mentale e quattro giovani tra i 18 e i 25 anni ha elaborato i contributi raccolti che sono stati poi utilizzati per la realizzazione di un Manuale di “Sopravvivenza“ per i giovani (Youth Survival Manual) e un Toolkit per animatori giovanili socioeducativi (Youth Worker’s Toolkit), tradotti nelle diverse lingue.
RISORSE
I problemi di salute mentale nei giovani sono un problema diffuso in Danimarca. Nel settembre 2022, un’ampia maggioranza in Parlamento ha concordato un piano decennale per il sistema psichiatrico e la salute mentale.
Tra i diversi obiettivi del piano, alcuni sono specificatamente rivolti ai bambini e ai giovani:
- la salute mentale dei bambini e dei giovani deve migliorare;
- deve crescere il numero di bambini e giovani con malattie mentali che completano i programmi di istruzione secondaria inferiore e superiore;
- i bambini e i giovani devono ricevere un sostegno tempestivo e sufficiente;
- un numero più elevato di bambini e di giovani socialmente emarginati con diagnosi psichiatriche devono poter crescere bene.
Il nuovo programma si innesta su iniziative precedenti. Già nel 2018 il ministro della Salute aveva istituito un comitato giovanile per promuovere la salute mentale tra i giovani. Il panel, composto da 10 membri nella fascia di età compresa tra 20 e 27 anni, aveva prodotto raccomandazioni poi indirizzate al ministro della Salute.
In Danimarca, il trattamento psichiatrico è principalmente un compito pubblico gestito dalle autorità regionali. L’approccio è olistico e coinvolge non solo la persona interessata, ma anche la sua famiglia, la sfera lavorativa, la rete sociale. Il singolo paziente e la possibilità del suo recupero vengono dichiarate punto di partenza di tutte le cure che, quando possibile, dovrebbero essere fornite nell’ambiente locale in modo da facilitare l’accesso del paziente e preservare la sua qualità di vita.
Tra i progetti avviati sul tema della tutela della salute mentale per i giovani,
- Mindhelper.dk è un sito nazionale che guida i giovani ad attraversare momenti difficili. Medici, personale scolastico o altri adulti possono indirizzare i giovani a Mindhelper. Il sito compare anche nei motori di ricerca pertinenti.
- Il programma Mind My Mind offre trattamenti psicologici per bambini in età scolare (6-16 anni). Risultato di un progetto di ricerca condotto da Psykiatrifonden (Mental Health Foundation Denmark), il programma combina la terapia cognitivo comportamentale con un assetto organizzativo che consente offerte per gli scolari in tutte le parti della Danimarca, nel modo in cui vengono amministrate oggi le cure dentistiche. Il trattamento ha avuto un effetto clinico documentato con il 75% dei bambini partecipanti che hanno mostrato una riduzione dei sintomi. Si sta valutando l’estensione di questo programma a tutti i comuni per renderlo un’offerta nazionale.
- Headspace è un’iniziativa rivolta ai giovani tra i 12 ei 25 anni incentrata sulla disponibilità di avere un interlocutore con cui parlare, gratuitamente e in modo completamente anonimo, in uno degli oltre 25 centri fisici o tramite chat. La maggior parte del personale coinvolto lavora su base volontaria e tutti ricevono una formazione sui requisiti legali e sulle tecniche di conversazione. Ogni anno, Headspace aiuta più di 40.000 giovani e conduce più di 15.000 conversazioni individuali.
- GirlTalk è un’organizzazione senza scopo di lucro che si propone di aiutare le ragazze e le giovani donne di età compresa tra 12 e 24 anni a rafforzare la propria autostima e prevenire la vulnerabilità mentale. GirlTalk fornisce gratuitamente chat anonime, consulenza via SMS e gruppi di dialogo e si basa sul lavoro di 250 volontari. GirlTalk si occupa anche di comportamenti autolesionistici che purtroppo rappresentano una tendenza in aumento nella società danese.
- Wavecare sviluppa applicazioni ambientali dedicate alla diagnostica, il trattamento e la cura da implementare nella progettazione di ospedali psichiatrici. La speciale combinazione di luce ambientale e temi audiovisivi è uno strumento affidabile per la stimolazione sensoriale mirata. L’implementazione di oltre 80 stanze sensoriali presso ospedali psichiatrici in Danimarca indica una riduzione del ricorso alle costrizioni e all’uso eccessivo di farmaci. I beneficiari non sono solo i pazienti giovani. A coloro che ottengono benefici positivi dalla stanza sensoriale viene offerta l’app Wavecare per uso privato a casa una volta dimessi dall’ospedale.
- Il progetto ONE OF US si propone di promuovere l’inclusione e combattere la discriminazione legata alla salute mentale in Danimarca, aumentando la conoscenza sulla vita con la malattia mentale e attraverso la riduzione della distanza che porta al pregiudizio e all’esclusione sociale. Gli ambasciatori del progetto sono persone che hanno vissuto di malattia mentale, direttamente o indirettamente, e che condividono la loro esperienza.
RISORSE
In Finlandia, la promozione della salute mentale dei bambini e dei i giovani è parte fondamentale delle politiche giovanili ed è collegata alla Strategia nazionale per l’infanzia, pubblicata nel febbraio 2021.
Scopo della stessa è creare per la Finlandia una visione a misura di bambino e di famiglia che si estenda a diversi settori amministrativi e nel corso di diversi periodi governativi. Secondo la strategia, “i servizi di assistenza sociale e sanitaria saranno ampiamente collegati ai servizi educativi e ai diversi servizi, attività e comunità che promuovono il benessere e la salute”. L’obiettivo è anche quello di migliorare “i presupposti del terzo settore per sostenere bambini e famiglie, integrando il sistema dei servizi”.
I servizi sanitari pubblici offrono il sito web mentalhub.fi dedicato ai giovani che soffrono di problemi mentali. Il sito consente di effettuare una autovalutazione (che tuttavia non sostituisce la valutazione clinica) ed offre l’elenco dei luoghi in cui i giovani possono ricevere aiuto. Il contenuto è attualmente disponibile in finlandese, ma è prevista la versione inglese.
In Finlandia, sono le municipalità le principali responsabili dell’organizzazione dei servizi, compreso il servizio sociale disponibile 24 ore su 24 in caso di crisi urgenti. L’implementazione può variare dai contesti: a Helsinki può trattarsi di consulenza telefonica o di 1-5 incontri.
Un servizio di emergenza psichiatrica è disponibile per tutti gli individui di età superiore ai 16 anni.
Il Ministero degli Affari Sociali e della Sanità e il Ministero dell’Istruzione e della Cultura sostengono varie organizzazioni giovanili e sanitarie che lavorano per la salute mentale dei bambini e dei giovani. Tra queste la Youth Mental Health Association – Yeesi fondata nel 2011 dai giovani stessi. L’associazione desidera offrire a tutti i giovani di età compresa tra i 13 e i 29 anni la possibilità di apprendere come prendersi cura del proprio benessere mentale ed aiutare gli altri a fare lo stesso. Il principale canale di comunicazione Yeesi sono i social media per i quali anche i giovani possono impegnarsi.
Sekasin Collective è una collaborazione coordinata da MIELI Mental Health Finland, Croce Rossa finlandese, FFSH e SOS Villaggi dei bambini. Scopo della stessa è fornire un servizio di chat sulla salute mentale per giovani dai 12 ai 29 anni. Obiettivi principali del servizio sono la promozione del benessere mentale dei giovani, l’offerta di aiuto in situazioni di crisi e la prevenzione. I giovani possono dialogare in chat in modo anonimo 365 giorni l’anno così come parlare con un professionista. Nel 2019 il servizio chat ha raggiunto 21 mila giovani ed è stato contattato 136 mila volte.
Sekasin Collective gestisce anche Sekasin Gaming basato sulla piattaforma Discord. Il servizio è la più grande community online giovanile moderata da professionisti in Finlandia su questa piattaforma. Il servizio è rivolto soprattutto ai giovani difficilmente raggiungibili con i mezzi tradizionali, emarginati o a rischio di emarginazione. Il server offre l’opportunità di chattare in modo anonimo con quasi 14.000 altri giovani finlandesi tramite canali vocali e di testo, 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Nel 2019, in totale, circa 25.000 giovani hanno visitato il server e tra i membri del server sono stati scambiati più di 2 milioni di messaggi.
Numerose organizzazioni non governative in Finlandia dispongono di servizi telefonici e di chat specifici per i giovani su diversi temi, dai disturbi alimentari ai problemi di violenza.
MIELI Mental Health Finland organizza anche corsi intensivi e gruppi di sostegno tra pari per giovani e giovani adulti che necessitano di sostegno. I gruppi sono adattati alle esigenze dei giovani: esistono diversi gruppi per i giovani i cui familiari hanno problemi con l’alcol, che hanno subito il suicidio di parenti o amici o che hanno bisogno di sostegno nella transizione alla vita lavorativa. Una linea di crisi è disponibile in situazioni urgenti. A Helsinki, Kuopio e Seinäjoki ci sono centri di crisi SOS, che offrono incontri di terapia conversazionale senza prescrizione medica e sono gratuiti.
La Croce Rossa finlandese fornisce rifugi di emergenza per giovani di età compresa tra 12 e 21 anni. I rifugi per giovani offrono terapia conversazionale o un letto temporaneo per la notte, se necessario, e si trovano a Espoo, Helsinki, Vantaa, Tampere e Turku. I giovani possono anche contattare il servizio per chiedere consigli. Il supporto online è disponibile due volte a settimana. Per i giovani i servizi sono gratuiti.
RISORSE
In Francia, la pandemia di Covid-19 nel 2019 ha influito in modo importante sulla salute mentale dei giovani. Secondo l’agenzia Santé Publique France, operatore nazionale della sanità pubblica, la crisi sanitaria ha agito da catalizzatore per i problemi di salute mentale ed è stato riscontrato un aumento dell’ansia per il contagio e per l’attuazione di misure restrittive sul piano sociale.
I dati hanno mostrato un aumento delle visite al pronto soccorso per gesti suicidari; idee suicide e disturbi dell’umore tra i ragazzi di età compresa tra 11 e 17 anni (scuola media e superiore), e in misura minore tra 18-24 anni. I bambini di età compresa tra 11 e 14 anni (livello di scuola media) sono stati i più colpiti.
Dalla fine del 2021 le visite per disturbi dell’umore tendono a tornare su livelli paragonabili a quelli degli anni precedenti, mentre le visite per ideazione e gesto suicidario si mantengono su livelli molto più alti.
Al fine di prevenire i rischi di depressione e di disturbi mentali tra i giovani, il Ministero della Salute e i suoi operatori hanno attuato misure di monitoraggio e campagne di prevenzione.
Tra le iniziative avviate, Santé Publique France ha rafforzato la sua partnership con Fil Santé Jeunes, un servizio anonimo e gratuito rivolto ai giovani dai 12 ai 25 anni che offre un servizio di assistenza, accessibile 7 giorni su 7, e un sito web che fornisce informazioni, un forum, una chat e un rinvio a strutture di aiuto.
Altre misure volte a preservare la salute mentale dei giovani includono:
- l’associazione Premiers Secours en Santé Mentale France. Questa associazione offre formazione di primo soccorso nel campo della salute mentale che si propone di destigmatizzare le persone che soffrono di disturbi mentali. Alla fine del 2021, Santé Publique France ha finanziato l’associazione per sviluppare un modulo specifico per gli adulti a contatto quotidiano con adolescenti. Obiettivo della formazione è aiutare gli adulti ad intercettare preventivamente i segnali di disturbo nei comportamenti dei giovani e ad indirizzare questi ultimi verso un’assistenza adatta alle diverse situazioni.
- santepsy.etudiant.gouv.fr : È una piattaforma nazionale di sostegno psicologico per gli studenti lanciata a marzo 2021 dal Ministero dell’Istruzione superiore in collaborazione con la Federazione francese degli psicologi e della psicologia. La piattaforma consente agli studenti con mezzi finanziari limitati di avere accesso a consulenze psicologiche gratuite.
- Nightline France. Nel 2022, l’associazione Nightline France ha lanciato un nuovo sito web progettato con studenti e professionisti e sostenuto dal Ministero della Salute: “Le kit de vie”, uno strumento digitale di promozione del benessere e di prevenzione della salute mentale. Viene offerto un percorso personalizzato costruito attorno ad attività, schede pratiche, questionari e minigiochi per aiutare, ad esempio, a gestire un periodo di stress.
- Da ottobre 2021 è attivo un numero nazionale per la prevenzione del suicidio (3114). Il numero ha ricevuto più di 25.000 chiamate che hanno portato all’invio di aiuti nel 10-15% dei casi. Il servizio offre supporto ai diretti interessati, ma anche a parenti e a professionisti.
- È stato potenziato anche il sistema di contatti VigilanS, a beneficio dell’intera popolazione, che consente di ricontattare le persone, compresi bambini e adolescenti, che hanno tentato il suicidio.
- Il programma Mon Psy consente ai pazienti di età superiore a 3 anni con disturbi psicologici da lievi a moderati di ottenere il rimborso di 8 sedute di sostegno psicologico all’anno. Il costo è rimborsato al 60% dall’assicurazione sanitaria, il resto è coperto da un’assicurazione complementare.
- Altra proposta è il portale informativo geolocalizzato che sarà aggiunto al portale Santé.fr, in fase di sviluppo. Qui i giovani potranno accedere a informazioni sanitarie geolocalizzate.
- Diverse guide tematiche sono state prodotte anche dal Ministero della Solidarietà e della Salute e dal Ministero dell’Educazione Nazionale.
RISORSE
MindOut è un programma di apprendimento sociale ed emotivo che si propone di affrontare alcuni dei problemi legati alla salute mentale e al benessere. Nell’ambito dell’Health Service Executive irlandese, il programma è offerto ai ragazzi di età compresa tra i 15 e i 18 anni nelle scuole e negli ambienti giovanili. È inoltre integrato nel curriculum obbligatorio di Educazione sociale, personale e sanitaria (SPHE).
MindOut dispone di 13 sessioni basate su un manuale strutturato per l’insegnante. Utilizza strategie di insegnamento interattive per coinvolgere gli studenti, concentrandosi sull’insegnamento di competenze sociali ed emotive essenziali, tra cui: consapevolezza di sé, autogestione, consapevolezza sociale, gestione delle relazioni e processo decisionale responsabile.
Una valutazione di MindOut in 32 scuole svantaggiate ha indicato che, quando implementato correttamente, il percorso ha prodotto miglioramenti nelle abilità sociali ed emotive dei partecipanti e una riduzione dello stress e della depressione. Gli studenti hanno imparato abilità come essere un buon ascoltatore, riconoscere i modi per accedere al supporto e raggiungere i coetanei bisognosi. Il programma ha inoltre contribuito ad aiutare i docenti ad adottare un approccio più empatico nei confronti delle difficoltà degli studenti vulnerabili, a sviluppare le capacità comunicative, l’accettazione di sé e ad acquisire strategie di coping.
RISORSE
In Olanda non esiste una strategia nazionale generale che affronti la questione della salute mentale dei giovani. Nonostante questo, il governo ha dichiarato il suicidio e la depressione temi centrali.
Relativamente alla prima coordinata di lavoro, nell’ottobre 2020, il Segretario di Stato per la sanità, il welfare e lo sport ha annunciato la terza agenda nazionale sulla prevenzione del suicidio per il periodo 2021-25. Va considerato che nel Paese il suicidio costituisce la prima causa di morte tra i giovani tra i 10 e i 25 anni.
113 Suicide Prevention è il centro nazionale olandese per la prevenzione del suicidio, finanziato principalmente dal Ministero della Salute, del Welfare e dello Sport. Il servizio è rivolto a tutta la popolazione. L’organizzazione, attiva come fornitore di cure indipendente dal settembre 2009, impiega psicologi e psichiatri e un ampio gruppo di volontari formati e fornisce supporto 24 ore su 24, 7 giorni su 7 attraverso chat e telefonate. Il 113 opera in stretta collaborazione con i centri di crisi degli istituti di salute mentale. Insieme, questi professionisti sono disponibili in tutti i Paesi Bassi per colloqui di crisi, trattamenti psicologici o rinvio a un medico.
Rispetto alla seconda coordinata di impegno, alla fine del 2016 il Ministero della Salute, del Welfare e dello Sport, in collaborazione con altri stakeholder e partner, ha presentato il Programma pluriennale di prevenzione della depressione. La ricerca ha fornito informazioni sui 6 gruppi a rischio di depressione che sono anche i gruppi target di questo programma pluriennale. I giovani sono uno dei gruppi target. Il programma, iniziato ufficialmente a febbraio 2017, si propone di ridurre significativamente l’impatto della depressione.
Poiché la pressione sulle prestazioni, il ruolo dei social media e il sistema di prestito per gli studi sono state individuate quali possibili cause di rischio per i giovani di sviluppare problemi psicologici come depressione, problemi del sonno e stress, il governo si è proposto di approfondire tali fattori attraverso ricerche su larga scala sulla situazione dei giovani, così come sull’uso di alcol e droghe.
Gli adolescenti e i giovani adulti sperimentano una minore pressione sulle prestazioni nella loro vita attraverso il miglioramento delle competenze di salute mentale e la stimolazione della salute mentale attraverso l’ambiente fisico e sociale. Il Ministero dell’Istruzione, della Cultura e della Scienza e il Ministero della Salute, del Welfare e dello Sport si sono impegnati a rafforzare le rispettive politiche, mentre a livello locale viene promosso un approccio congiunto al problema da parte dei diversi attori sociali.
Tra le esperienze avviate si segnalano:
- Join Us è un’organizzazione no-profit nei Paesi Bassi che ha ridotto la solitudine tra i giovani di età compresa tra 12 e 25 anni. Dal 2016, questo programma ha aiutato migliaia di giovani provenienti da più di 63 comuni in tutto il paese. Join Us vuole aiutare i giovani a costruire e mantenere la loro rete sociale. In questo programma i ragazzi si incontrano ogni due settimane con i coetanei nel proprio comune. Durante gli incontri i ragazzi sono affiancati da due assistenti sociali formati da Join Us e ne utilizzano il metodo. Tale approccio desidera garantire che i giovani (1) abbiano esperienze positive con i coetanei, (2) acquisiscano conoscenze sui propri comportamenti riguardo alla solitudine (3) ottengano un’immagine realistica di sé stessi e del loro ambiente e (4) sviluppino sufficienti abilità sociali.
- Mind Young Accademy è un progetto scolastico rivolto agli studenti dell’istruzione secondaria inferiore e dell’istruzione secondaria professionale, con l’obiettivo di rendere i problemi psicologici un argomento di discussione in classe. Durante le lezioni l’attenzione viene posta sui seguenti punti: riconoscere i problemi di salute mentale, parlare del disagio psicologico e sapere cosa fare se se ne soffre. Le lezioni sono impartite da coetanei che hanno avuto i propri problemi mentali o hanno sperimentato problemi psicologici nel loro ambiente. Questi cosiddetti peer educator parlano agli studenti dei disturbi psicologici più comuni. Il loro messaggio: parlane e basta, perché non sei l’unico. Durante la lezione viene proiettato un mini-documentario in cui vengono presentati due peer educator. Il fatto che i peer educator condividano le proprie storie crea un’atmosfera sicura in classe. In questo modo gli studenti che soffrono di problemi psicologici da molto tempo finalmente osano condividerli in classe. C’è riconoscimento e comprensione. Ci sono anche molti giovani che osano fare il passo per cercare aiuto dopo il progetto. L’iniziativa ha preso avvio alla fine del 2016 da parte delle organizzazioni MIND e Diversion. Il progetto non riceve finanziamenti pubblici ed è reso possibile anche da azioni di crowdfunding. Finora non ci sono informazioni sui risultati dell’iniziativa.
RISORSE
Sito del Ministero della Salute, del Welfare e dello Sport dei Paesi Bassi
Una strategia per promuovere il benessere mentale nei bambini, adolescenti e giovani in Italia esiste ed è stata adottata grazie ad un accordo tra Ministero della Salute, regioni e province autonome attraverso il Piano nazionale di prevenzione (PNP).
Nel PNP 2020-2025 si afferma che la salute mentale, essendo influenzata da una serie di fattori socioeconomici, deve essere promossa mediante strategie globali di promozione, prevenzione, trattamento e recupero. Il Piano sottolinea la necessità di sviluppare azioni specifiche per l’infanzia e l’adolescenza. Il che richiede una chiara differenziazione dei percorsi assistenziali rispetto all’età adulta.
Tra le iniziative specifiche dedicate ai giovani sono previste azioni di sensibilizzazione sul territorio per l’identificazione precoce di segnali di rischio; raccomandazioni regionali volte a migliorare la specificità, l’appropriatezza e il coordinamento degli interventi nel contesto della malattia psichiatrica acuta in adolescenza, compreso il ricovero ospedaliero, e la loro integrazione e coordinamento; sperimentazione di modelli di intervento e/o équipe integrati con i Dipartimenti di Salute Mentale, i Dipartimenti per le dipendenze, le aree di consulenza nell’ambito di progetti finalizzati alla prevenzione e all’intervento precoce delle psicosi e dei disturbi mentali gravi, fortemente integrati con i servizi; il coordinamento e la gestione integrata degli interventi per la salute mentale dei minorenni autori di reato; formazione specifica e mirata.
Nel periodo del COVID-19, il Centro di Scienze del Comportamento e della Salute Mentale dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha avviato a studi sul fenomeno e ha promosso indagini valutative sullo stato dei servizi disponibili per la popolazione.
Con decreto del Sottosegretario allo Stato della Salute del 26 gennaio 2021 è stato istituito il gruppo di lavoro sulla salute mentale che opera nell’ambito del Direttorio Generale per la prevenzione sanitaria con durata di tre anni. Il lavoro del gruppo è organizzato in sottogruppi tematici, come quello relativo alla neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza che probabilmente verrà rafforzato per portare gli interventi ad un livello più integrato e sistemico. Il gruppo ha i seguenti compiti:
- predisposizione di linee guida, istruzioni e documenti scientifici;
- verifica della pertinenza e qualità dei trattamenti e dei percorsi riabilitativi erogati per le patologie di salute mentale;
- verifica dell’esistenza di possibili criticità nei servizi locali, tenendo conto dei dati del Sistema Informativo ed elaborando proposte per il loro superamento;
- proposta di azioni operative e legislative per supportare l’implementazione dei modelli di intervento più adeguati per la diagnosi, il trattamento e la riabilitazione psicosociale dei soggetti con disturbi psichiatrici, finalizzati alla riduzione dei trattamenti sanitari volontari e obbligatori (TSO) e delle contenzioni meccaniche e chimiche.
I progetti in corso coordinati dall’Istituto Superiore di Sanità:
- “Impatto della pandemia sulla salute mentale dei bambini e degli adolescenti”, della durata di tre anni, finanziato dall’Autorità di Garanzia per l’Infanzia e l’Adolescenza, con il coordinamento scientifico dell’Istituto Superiore di Sanità. Attivato il 2 agosto 2021 ha lo scopo finale di realizzare uno studio epidemiologico nelle scuole, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito (fasce di età 6-10, 11-13 e 14-18) e di implementare un piano d’azione, basato sull’evidenza, per soddisfare i bisogni psicosociali dei bambini e degli adolescenti vulnerabili durante e dopo la pandemia. Più precisamente, verrebbero predisposti interventi generali per il sostegno della salute mentale di ogni minore ed interventi mirati per i soggetti a maggior rischio e/o in condizioni di vulnerabilità e che verrebbero costantemente rimodulati in base all’evoluzione generale e locale della pandemia.
- “Effetti a medio termine della pandemia SARSCoV-2 sul benessere psicofisico degli adolescenti” (2021-2022), in collaborazione con l’Università di Torino e Padova. Si prevede uno studio su un campione di persone di 11-15 anni per raccogliere informazioni sul loro benessere psicofisico dopo la pandemia da COVID-19.
- “Monitoraggio della conoscenza, della percezione del rischio, dei comportamenti preventivi e della fiducia per fornire informazioni sulla risposta alla pandemia” (2021), in collaborazione con l’Ufficio Europeo dell’OMS, l’IRCCS Fatebenefratelli di Brescia, l’ASL di Modena. Il progetto ha ricevuto un piccolo finanziamento dalla Fondazione Cariplo. L’iniziativa comprende l’indagine su un campione stratificato della popolazione italiana dai 18 ai 70 anni (N=10.000), per ottenere dati rilevanti su aspetti legati alla percezione del rischio, ai comportamenti adottati, all’atteggiamento psicologico nei confronti dei vaccini e con indici validati di benessere psicologico ecc., che verrà confrontato con le risposte fornite da altri paesi europei.
- Numerosi sono i progetti avviati per indagare l’impatto della pandemia sulla salute mentale dei giovani. Tra questi: la ricerca “I care” condotta dall’Università di Palermo, che evidenzia che durante il periodo di lockdown in Italia, tra marzo e maggio 2020, il 35% degli adolescenti ha provato ansia e disagio, il 32% bassi livelli di ottimismo e il 50% basse aspettative per il futuro; lo studio condotto dal Comitato Italiano per l’UNICEF in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università RomaTre sul benessere psicologico delle famiglie durante il primo lockdown; l’indagine di Telefono Azzurro e Doxa, che inquadra un arco temporale più ampio poiché sono state effettuate più raccolte di dati: una durante il lockdown (aprile 2020) e un’altra nell’ottobre 2020; il rapporto “Riscrivere il futuro – Dove sono gli adolescenti? La voce degli studenti inascoltati durante la crisi”, pubblicato da Save the Children lo scorso gennaio, si propone di comprendere opinioni, stati emotivi e aspettative degli studenti delle scuole superiori e fornisce un quadro critico che allarma, anche riguardo all’abbandono scolastico.
L’interesse per questo tema ha toccato da vicino anche alcune Regioni, come ad esempio il Lazio, che è stata la prima regione italiana ad attivare ulteriori sostegni per i giovani e le loro famiglie, per contrastare l’effetto psicologico e psichico del covid, con il rafforzamento dei “Hub d’Ascolto”. La Regione ha individuato interventi da attuare entro tre anni (2022-2025) in una logica integrata e coordinati rivolti specificatamente ai giovani, con particolare attenzione ai più vulnerabili e a chi ha difficoltà familiari.
Alcune progettualità a sostegno alla salute mentale dei giovani nel periodo pandemico hanno coinvolto realtà locali, talvolta in partnership con soggetti internazionali.
È il caso di “RAY – Resilience and Adaptability in Youth: Raising awareness and developing skills amidst the Covid-19 crisis“. Della durata di un anno, da ottobre 2022 a ottobre 2023, e finanziato dal programma Europeo Erasmus+, il progetto ha visto la collaborazione del comune di Cinisello Balsamo (MI), dell’organizzazione finlandese Helsinki Pioneers, e della realtà cipriota Koken Cyprus Youth Clubs Organization. L’iniziativa di sensibilizzazione e sviluppo delle competenze nel contesto della crisi si è proposto di aiutare gli youth workers e i giovani ad identificare preventivamente i problemi legati alla salute mentale; a migliorare capacità di adattamento e resilienza; potenziare l’adozione di metodi non formali per affrontare problemi legati alla salute mentale associati al Covid.
Ogni ente ha promosso localmente alcuni focus group, quali opportunità di incontro e discussione sugli impatti del Covid-19 sui giovani. Un gruppo di lavoro composito a cui hanno partecipato quattro operatori giovanili, due operatori sanitari della salute mentale e quattro giovani tra i 18 e i 25 anni ha elaborato i contributi raccolti che sono stati poi utilizzati per la realizzazione di un Manuale di “Sopravvivenza“ per i giovani (Youth Survival Manual) e un Toolkit per animatori giovanili socioeducativi (Youth Worker’s Toolkit), tradotti nelle diverse lingue.
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