Come Fondazione Unipolis abbiamo deciso di sostenere la redazione del Rapporto Italia Generativa perché riteniamo che sia necessaria una vista ampia, trasversale ed integrata sui diversi fenomeni che ci permetta di andare oltre l’impatto emotivo per affrontarne razionalmente l’analisi, dedurne le motivazioni ed individuare i principali assi d’intervento.
Il valore in questo caso è duplice: da un lato consiste nell’integrazione di diverse fonti che permette una rappresentazione quanto più esaustiva delle molteplici dimensioni, dall’altro nella rappresentazione di quest’ultime nel solco della teoria della generatività.
Fondazione Unipolis ha lavorato in questi anni a fianco dell’Alleanza per la generatività riconoscendo nello schema interpretativo un modello d’analisi che adotta un approccio orientato alla sostenibilità, ponendo al centro dell’interpretazione il ruolo delle persone e delle comunità. Per questo ci ha ulteriormente convinto impiegarlo per analizzare la situazione attuale dell’Italia, dal momento che permette una lettura che ha già intrinseche delle direttrici di intervento e, adottando una visione integrata e sistemica, ci permette di avere la giusta visione complessa, e non semplicistica, della vita.
Particolarmente interessanti gli esempi di politiche pubbliche adottate nei Paesi europei per supportare lo sviluppo generativo ed arginare i fenomeni degenerativi.
Il Rapporto può essere uno strumento per ulteriori ricerche ed essere la base per lo sviluppo di analisi aggiuntive proprio per la sua natura di mappa dei dati ma al contempo è un prezioso stimolo per l’adozione di politiche mirate, di amministratori pubblici e di gestori della cosa pubblica.
Per questo si inserisce nella promozione di riflessione sul benessere che contraddistingue l’attività della Fondazione, orientata a diffondere l’impegno per lo sviluppo sostenibile e il raggiungimento degli Obiettivi dell’Agenda2030 dell’ONU.
Pierluigi Stefanini
Presidente Fondazione Unipolis
PERCHÉ
Il Rapporto si propone di raccogliere, in una logica ricompositiva, alcuni segni del dinamismo sociale ed economico del contesto italiano.
Osservare i dinamismi significa cogliere la vitalità – o, viceversa, l’immobilità e l’inerzia – di una società e di una economia e individuarne le aree di rischio che possono comprometterne lo sviluppo economico, la coesione sociale e la rigenerazione istituzionale (es. stagnazione economica, ingiustizia sociale, impoverimento istituzionale).
Lo studio e l’analisi dei processi generativi identifica nella capacità di desiderare, mettere al mondo, prendersi cura e lasciare andare (dove la produzione di multiforme valore ne prevede la circolazione e distribuzione), l’elemento dirimente che mantiene «vivo» – cioè fecondo, produttivo, innovativo, resiliente – un contesto, sia esso territoriale, organizzativo, o istituzionale.
Focalizzare le aree di blocco di questo movimento generativo e contributivo – che fonda e garantisce la sostenibilità dell’intero sistema – costituisce la premessa per immaginare policy in grado di «capacitare» persone, organizzazioni, territori ad una «rimessa in movimento» corale, a beneficio presente e futuro.
NOVITÀ
Il Rapporto Italia Generativa:
- guarda ai dinamismi economici e sociali rilevando in controluce immobilità e blocchi;
- ricompone ed interpreta in una logica di interdipendenza dati già disponibili ma spesso frammentati ed osservati in una prospettiva specialistica e settoriale;
- assume una prospettiva processuale: si propone di illuminare i blocchi alla circolazione, condivisione e contribuzione del valore;
- promuove una visione intergenerazionale, sostanziando e qualificando in questo modo l’idea di sostenibilità;
- predilige uno sguardo sovralocale, di respiro europeo, ed apre al dialogo costruttivo con i principali Paesi UE;
- assume la generatività sociale quale paradigma di riferimento nella lettura e nell’interpretazione dei dati per promuovere un modello di sviluppo sostenibile e contributivo.
OBIETTIVI
Il Rapporto desidera contribuire all’individuazione di aree di blocco nel percorso di abilitazione/capacitazione di persone e gruppi, premessa alla generazione di multiforme valore per la società nel suo complesso, nel presente e nel futuro.
Può dirsi generativa una società capace di ricreare continuamente, adattandole al tempo e al contesto, le condizioni più favorevoli alla piena fioritura personale, sociale, economica, culturale, istituzionale.
È generativa una società capace di promuovere l’intrapresa, il continuo miglioramento delle condizioni del vivere, la generazione di valore economico, sociale, ambientale, istituzionale, simbolico, e della sua incessante circolazione e condivisione orizzontale (contestuale) e consegna generazionale.
Individuando aree di blocco e/o ritardi rispetto ad altri contesti EU, il Rapporto può diventare un utile cruscotto anche per i policy maker che intendono farsi promotori di politiche generative/della generatività.
PERCHÉ
Il rapporto si propone di raccogliere, in una logica ricompositiva, alcuni segni del dinamismo sociale ed economico del contesto italiano.
ESPANDI
Osservare i dinamismi significa cogliere la vitalità – o, viceversa, l’immobilità e l’inerzia – di una società e di una economia e individuarne le aree di rischio che possono comprometterne lo sviluppo economico, la coesione sociale e la rigenerazione istituzionale (es. stagnazione economica, ingiustizia sociale, impoverimento istituzionale).
Lo studio e l’analisi dei processi generativi identifica nella capacità di desiderare, mettere al mondo, prendersi cura e lasciare andare (dove la produzione di multiforme valore ne prevede la circolazione e distribuzione), l’elemento dirimente che mantiene «vivo» – cioè fecondo, produttivo, innovativo, resiliente – un contesto, sia esso territoriale, organizzativo, o istituzionale.
Focalizzare le aree di blocco di questo movimento generativo e contributivo – che fonda e garantisce la sostenibilità dell’intero sistema – costituisce la premessa per immaginare policy in grado di «capacitare» persone, organizzazioni, territori ad una «rimessa in movimento» corale, a beneficio presente e futuro.
NOVITÀ
Il Rapporto Italia Generativa:
ESPANDI
Guarda ai dinamismi economici e sociali rilevando in controluce immobilità e blocchi.
Ricompone ed interpreta in una logica di interdipendenza dati già disponibili ma spesso frammentati ed osservati in una prospettiva specialistica e settoriale.
Assume una prospettiva processuale: si propone di illuminare i blocchi alla circolazione, condivisione e contribuzione del valore.
Promuove una visione intergenerazionale, sostanziando e qualificando in questo modo l’idea di sostenibilità.
Predilige uno sguardo sovralocale, di respiro europeo, ed apre al dialogo costruttivo con i principali Paesi UE (EU15).
Assume la generatività sociale quale paradigma di riferimento nella lettura e nell’interpretazione dei dati per promuovere un modello di sviluppo sostenibile e contributivo.
OBIETTIVI
Il rapporto desidera contribuire all’individuazione di aree di blocco nel percorso di abilitazione/capacitazione di persone e gruppi, premessa alla generazione di multiforme valore per la società nel suo complesso, nel presente e nel futuro.
ESPANDI
Può dirsi generativa una società capace di ricreare continuamente, adattandole al tempo e al contesto, le condizioni più favorevoli alla piena fioritura personale, sociale, economica, culturale, istituzionale.
È generativa una società capace di promuovere l’intrapresa, il continuo miglioramento delle condizioni del vivere, la generazione di valore economico, sociale, ambientale, istituzionale, simbolico, e della sua incessante circolazione e condivisione orizzontale (contestuale) e consegna generazionale.
Individuando aree di blocco e/o ritardi rispetto ad altri contesti EU, il report può diventare un utile cruscotto anche per i policy maker che intendono farsi promotori di politiche generative/della generatività.