I QUATTRO CAPITOLI
Il Capitolo 1
passa in rassegna una serie di indicatori che offrono una panoramica sintetica della struttura del sistema imprenditoriale italiano e delle relative dinamiche demografiche, mettendola a confronto con il contesto europeo. L’obiettivo è quello di fornire un quadro complessivo delle principali sfide, delle opportunità e dei blocchi che caratterizzano l’ecosistema imprenditoriale italiano, individuando trend rilevanti e confronti significativi con il panorama europeo.
Il Capitolo 2
esplora la diversità del panorama imprenditoriale analizzando il ruolo di gruppi specifici come giovani, donne, stranieri e lavoratori autonomi. Gli indicatori valutano composizione, aspirazioni, dinamiche settoriali e territoriali, con focus sull’imprenditorialità giovanile e femminile. Viene approfondito il modello dell’impresa sociale, con attenzione a maturità, finanziamenti e coinvolgimento decisionale. L’obiettivo è offrire una visione chiara delle dinamiche emergenti e dei contributi dei gruppi marginalizzati, integrando contesto europeo e peculiarità italiane
Il Capitolo 3
analizza come risorse, politiche, formazione e cultura influenzino l’imprenditorialità, con particolare attenzione alle PMI. Gli indicatori, tratti dalle principali survey su scala europea come Eurobarometro, GEM ed ESS, permettono un confronto tra i diversi Paesi, esaminando percezioni sociali, opportunità, paure e il ruolo dei giovani nell’avvio di imprese. L’obiettivo è quello di evidenziare come fattori culturali e strutturali influenzino il panorama imprenditoriale e il suo impatto economico e sociale, con un focus specifico sulle peculiarità italiane.
Il Capitolo 4
offre una panoramica su come il mondo imprenditoriale dei diversi Paesi europei stia affrontando le sfide poste dalla transizione digitale e ambientale. Viene esplorato anche il tema delle competenze e l’impatto dei fenomeni di carenza e mismatch delle competenze sulle possibilità degli Stati europei di affrontare efficacemente le transizioni e i cambiamenti economici e sociali.
La maggior parte delle fonti utilizzate per l’analisi comparativa europea proviene da rilevazioni sistematiche e ad-hoc, oltre che da dati di natura amministrativa raccolti, elaborati e disseminati da Eurostat e OECD secondo rigorosi criteri di qualità statistica. Tali dati sono liberamente accessibili sulle piattaforme online degli enti che li curano, permettendo la replicabilità delle elaborazioni proposte e il recupero dei relativi metadati.